Efficienza e innovazione sono i pilastri di ogni attività, soprattutto in questi ultimi mesi impattati dall’emergenza sanitaria Coronavirus, che ha generato un grande rallentamento nei processi e nella produzione, generando delle conseguenti perdite di fatturato.
A rallentare le operazioni, tuttavia, non sono solo gli effetti del virus, ma anche una strategia di business poco tecnologica e spesso improntata sulle sensazioni, oltre ad una mancanza di informazioni adeguate.
In generale, sono tre i fattori chiave che possono influenzare negativamente il raggiungimento degli obiettivi: incapacità di prevedere la domanda, incertezza nella produzione e la mancanza di sinergia tra partner e filiera.
Come snellire e ottimizzare i processi?
La risposta è semplice, con il Data Driven, ovvero la guida dei dati.
Con tale approccio le decisioni prese da un’azienda, qualunque sia l’operatività svolta, avvengono a seguito di una corretta e attenta analisi dei dati raccolti in modo oggettivo.
Processi che vengono successivamente ottimizzati e automatizzati grazie all’utilizzo di strumenti di monitoraggio, analisi e intelligenza artificiale.
Secondo un recente studio realizzato dall’Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence della School Management del Politecnico di Milano, infatti, nel 2019 il mercato analytics ha raggiunto un valore di 1,7 miliardi di euro, in crescita del 23% rispetto allo scorso anno.
Una strategia che oggi è condivisa anche da alcuni operatori logistici, che fanno del Data Driven e della programmazione i pilastri del loro business, prendendo le decisioni non in base alle sensazioni, ma attraverso l’analisi dei dati passati, presenti e cercando di prevedere i principali trend del futuro.
Come si attua l’approccio Data Driven?
Nel concreto, si procede a costruire modelli statistici e di analisi storica per individuare cause ed effetti nelle fluttuazioni dei dati e si riportano (spesso su grafici) al fine di sviluppare una strategia di reazione a determinati cambiamenti o, come più spesso accade, attivare delle azioni volte a sviluppare un nuovo segmento di mercato o introdurre una nuova operatività all’interno della filiera. In questo modo le modifiche alla strategia di business vengono tarate in base ai risultati riscontrati e si cerca di ottimizzare quanto più possibile l’efficacia e l’efficienza dei processi.
Al via a strumenti come il Machine Learning per apprendere e comprendere come alcuni fattori influenzino in modo positivo o negativo sulla domanda, all’Internet of Things per studiare le performance e per analizzare i risultati in termini di resa, qualità o per individuare punti deboli all’interno della filiera.
Oltre a pianificare la struttura operativa, inoltre sarà importante lavorare sulla cultura aziendale, in modo che i dipendenti acquisiscano la giusta sensibilità nei confronti del dato.
Quali sono i vantaggi?
Il Data Driven aiuta a programmare le attività e le filiere in modo più razionale, andando ad includere, ove possibile, le eventuali variabili esterne al sistema. L’integrazione sempre più attiva di questo metodo supporta le imprese a focalizzarsi su dati concreti, in modo da ottimizzare tempi e investimenti.
Inoltre, tale strategia permette di individuare e, successivamente, eliminare le attività inutili o duplicate, generando una riduzione di sprechi e di costi, oltre ad una maggiore tracciabilità e sicurezza.
“Il Data Driven è un approccio innovativo ed efficiente. – commenta Roberto Martinelli, Business Development Logistic & Industrial Department di World Capital – “Anche noi in azienda cerchiamo di tenere costantemente monitorato il data flow, in modo da reagire in tempi brevi e sviluppare strategie mirate a superare le difficoltà e le nuove tendenze, sia legate al mercato, che al plasmarsi delle richieste dei nostri clienti. Tutto questo tenendo sempre ben presente il connubio tra domanda e offerta.”
Non solo nel mondo logistico e immobiliare, ma in qualsiasi realtà, la strategia Data Driven tenderà ad essere sempre più utilizzata, non solo per un planning interno o sui processi di sviluppo, ma anche sullo studio del mercato.