Nel corso degli ultimi dieci anni, gli immobili hanno reso tra il 7% e il 2,75%, al contrario dei titoli di stato che talvolta hanno generato anche rendimenti negativi.
Tale trend incoraggia gli investitori nazionali e internazionali a puntare sempre più sul mattone rispetto all’investimento monetario, che oggi rende solo lo 0,72% (titoli di Stato).
Focalizzandoci sull’investimento immobiliare a Milano, investire in un negozio situato lungo le Secondary Street oggi rende il 4,75%, mentre le vetrine delle High Street hanno un rendimento più contenuto, dovuto ad una maggiore richiesta, che si aggira intorno al 3,5%.
Questo il dato che emerge dal nuovo Report Retail Capital Market di World Capital, in collaborazione con Nomisma, che propone un confronto tra i rendimenti dei titoli di stato e quelli degli immobili ad uso commerciale, fornendo altresì una panoramica dettagliata sui rendimenti immobiliari commerciali di Milano.
Inoltre, dallo studio emerge che i quartieri di Centrale, Isola e Loreto rappresentano le zone più attrattive di Milano per gli investimenti immobiliari commerciali.
Secondo il context score di Nomisma, strumento innovativo che fornisce il grado di attrattività della zona in cui è inserito un immobile, il quartiere Centrale di Milano registra un punteggio di 90.2, la zona Isola invece sfiora gli 89.3, mentre Loreto presenta un punteggio pari a 88.1.
“Milano è una piazza molto corteggiata per gli investimenti immobiliari. – dichiara Andrea Faini, CEO di World Capital – I quartieri di Centrale, Isola e Loreto rappresentano delle location molto redditizie, dove oggi le principali attività commerciali sono la ristorazione e il fashion. Tuttavia, anche la GDO ed i servizi (farmacie, accessori, ecc…) rappresentano dei settori validi su cui puntare, dove i rendimenti lordi oscillano tra il 5% e il 6%, in base alla zona di riferimento.”
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