In anteprima, l’intervista rilasciata da Alessandro Ricci, Presidente UIR (Unione Interporti Riuniti), che racconta l’attuale situazione degli Interporti* Italiani. Intervista tratta dalla sedicesima edizione del Borsino Immobiliare della Logistica, report semestrale sul mercato immobiliare logistico realizzato da World Capital.
1) Presidente Ricci, la vostra associazione ha come obiettivo principale quello di consolidare e sviluppare l’intermodalità nel trasporto e nella logistica attraverso un rapporto stabile tra interporti, porti società ed enti, intesi quali sistemi d’interscambio merci nel cluster “terra-mare”. Qual’è la situazione dell’intermodalità in Italia? Come affrontiamo i problemi? Quale futuro prevede?
Mi chiede quale sia la situazione dell’intermodalità in Italia? Ammetto, purtroppo, non sia delle migliori. Il trasporto intermodale ha subito una drastica e progressiva riduzione nell’utilizzo, che tuttora continua. Azioni forti di sostegno e una politica attenta ed efficace, reputo siano gli strumenti necessari per fronteggiare l’attuale condizione. La costante riduzione porterà progressivamente all’esaurimento. E’ finito il tempo delle sovvenzioni, si deve passare agli incentivi. Urge fare scelte, selezionare, premiare e supportare, anche economicamente, se necessario, progetti innovativi e sostenibili, puntare alle start-up. Questa la politica del futuro.
Le porto un interessante caso. Per tre anni la Regione Emilia ha incentivato il traffico ferroviario e ha impegnato le imprese assegnatarie a mantenere inalterato per cinque anni il servizio. Questa un’importante azione di sostenibilità e di promozione. Le dico, sarebbe sufficiente finanziare nel breve periodo le strutture presenti in alcune zone. Le regioni del nord-ovest, nord-est, Puglia e Campania sono quelle in cui sarebbe possibile sviluppare più traffico intermodale. I risultati non si farebbero attendere!
2) Abbiamo rilevato in Italia la presenza di 22 Interporti realizzati con finanziamenti pubblici. Ritiene siano sufficienti per rispondere alle esigenze del mercato italiano?
Se siano sufficienti o meno lo stabilisce il mercato. Per essere parte della rete degli interporti, non è sufficiente avere le caratteristiche di un interporto o rientrare nel sistema, è necessario rispondere a parametri numerici (per es. traffico ferroviario minimo), caratteristiche specifiche e alla presenza o meno di … read more
* Si definisce Interporto “un complesso organico di infrastrutture e di servizi integrati di rilevanza nazionale gestito da un soggetto imprenditoriale che opera al fine di favorire la mobilità delle merci tra le diverse modalità di trasporto, con l’obiettivo di accrescere l’intermodalità e l’efficienza dei flussi logistici” (rif. Nuovo Quadro Normativo).