Nell’immaginario collettivo il settore logistico, in particolare l’attività intensiva, viene ricollegato alla produzione di inquinamento e di traffico.
Nonostante i recenti sviluppi tecnologici abbiano dimostrato come una logistica “Green” possa essere un progetto di successo sempre più vicino alla realizzazione, la diffusione di queste innovazioni è ancora molto acerba.
L’impatto della pandemia, come più volte abbiamo potuto analizzare, ha portato in primo piano la macchina logistica e i suoi funzionamenti, fino a quel momento rimasti dietro le quinte. Eppure dietro alla movimentazione delle merci, c’è tutto un mondo fatto di strutture, strumenti e personale, che generano “valore” all’intera filiera.
Lo dimostra infatti un’interessante linea di pensiero che ha preso forma nel Sud Europa, precisamente in Spagna, ovvero la ricostruzione Economica sostenibile, un manifesto siglato da grandi nomi della logistica con lo scopo di proteggere l’ambiente.
Questa una consapevolezza già conscia, ma che ha visto la sua spinta nella situazione drammatica appena vissuta dalla penisola iberica in parallelo al resto d’Europa.
Secondo quanto espresso nel Manifesto, che è stato sottoscritto da Logista, un player della logistica nel sud dell’Europa, e prodotto da una serie di organizzazioni ecologiste spagnole (Ecología y Desarrollo o Ecodes, Grupo Español para el Crecimiento Verde e SEO/Birdlife) e dagli enti di ricerca Real Instituto Elcano, Centro Vasco para el Cambio Climático e dalla Universidad Politécnica de Madrid, il COVID-19 non lascia molte alternative per la ripresa.
Occorre pertanto ripensare ad un modello di società più solida e prospera, ma per fare ciò è necessario scommettere sui valori della sostenibilità e della salute, sia ambientale che delle persone.
All’interno del manifesto si legge che l’Alleanza ha come obiettivo la nascita di un modello di crescita sostenibile e duraturo da applicare a tutti i Paesi comunitari, ma in particolare modo, data la nazionalità degli attori coinvolti, alla Spagna.
La nazione iberica offrirebbe infatti ottime condizioni per applicare strategie ambientali basate sulle energie rinnovabili, sulle potenzialità del territorio, sul tessuto industriale e sulla transizione energetica.
Tutte condizioni che si riscontrano anche in Italia, che in quanto a produzioni di energie rinnovabili rimane infatti al passo con i Paesi Europei.
Questa nuova svolta “Green” oltre ad aumentare sicuramente i nuovi sviluppi in ambito energetico e gestionale, potrà produrre effetti positivi a breve e lungo termine, sulle percezioni del compartimento logistico sia agli occhi degli operatori del settore che degli investitori, aumentando il valore delle infrastrutture e la spinta positiva all’espansione.