Certificazione Energetica – Mercato immobiliare ecosostenibile

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Facendo seguito alla direttiva Europea (2002/91/CE) e alla legislazione nazionale (D.Lgs. 192/2005 e 311/2006), è obbligatorio che, dal 1° luglio 2009, tutti i contratti immobiliari siano accompagnati da “un attestato di certificazione energetica o di rendimento energetico dell’edificio”, cioè  il documento attestante la prestazione energetica, cioè la quantità annua di energia consumata effettiva o prevista.

Principale obiettivo di quest’opera di valutazione è controllare e rendere il consumo delle fonti energetiche naturali non rinnovabili, quali petrolio, gas e combustibili solidi, il più possibile ecosostenibile, ossia razionalizzare il consumo di questi al fine di diminuire il loro abuso e le conseguenti emissioni di biossido di carbonio.

La legge, oltre a mirare alla tutela dell’ambiente, alla diversificazione energetica e alla sicurezza pubblica, promuove la competitività dei comparti più avanzati, la concorrenza tra imprese.
Il mercato immobiliare, infatti, si adegua.

Risulta un doppio mercato: case energeticamente più efficienti ma costose e case energeticamente costose  ma più convenienti da acquistare. La collettività, sempre più consapevole degli obblighi di certificazione e sensibile al risparmio energetico per motivi economici e ambientali, reagisce scoraggiando il mercato degli immobili energeticamente insufficienti.

Nasce, al contempo, la nuova figura del certificatore e le imprese costruttrici aumentano i loro investimenti dell’8% per mantenere alti standard energetici ormai valore aggiunto e sinonimo di qualità del prodotto immobiliare finale.

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