Quadro positivo per il mondo immobiliare, con segnali di recupero sempre più rassicuranti.
A pochi giorni dalla fine dell’anno, si tirano le somme di questo 2015, che tra risultati più o meno positivi, ci regala una piacevole sorpresa.
Infatti, stando ai dati rilasciati dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI), si delinea una generale ripresa nel settore real estate, con il rilancio delle compravendite immobiliari e l’aumento delle concessioni dei mutui.
Tale incremento registra così un sonoro +86,1%, con una concessione di nuovi mutui complessiva di 28.920 miliardi di euro nel 2015, rispetto ai 15.543 miliardi di euro del 2014.
Concedendoci uno sguardo più nel dettaglio, troviamo tra le città con maggior numero di cessioni di mutui, Torino con un +16,3% e Palermo con +16,1%, mentre Firenze e Milano registrano la prima un +11,8% e la seconda un +9,2%. Valori più contenuti, invece, per Roma con un +5% e Bologna con un +3,2%.
Ma a cosa dobbiamo questa refrigerante aria di freschezza immobiliare?
Sicuramente, il trend positivo sembra essere un chiaro riflesso della facilità con cui oggi si riesce ad accendere un mutuo anche su piattaforme online, che oltre a offrire operazioni sempre più semplici e veloci, garantiscono soprattutto tassi di interesse vantaggiosi, al di sotto dei valori di mercato.
In questo modo, azioni più complesse, come la richiesta di surroga (ovvero la possibilità di trasferire il mutuo presso un’altra banca, avvantaggiandosi della possibilità di cambiare il tipo di tasso di interesse applicato in virtù della Legge Bersani) diventano sempre più facili da svolgere, restando comodamente a casa.
Ma qual è il profilo del mutuatario ideale?
Da varie ricerche in merito, emerge che il curioso profilo del “mutuatario tipo” sembra avere un’età media di 40 anni, mentre la durata del mutuo si protrae per una ventina di anni.
Risulta così concreta la maggiore domanda di mutui, dettata dalle crescenti opportunità di investimento, conseguenze della riduzione dei prezzi delle abitazioni e delle iniziative bancarie finalizzate a incentivare lo stimolo monetario.
E al crescere della richiesta?
Ecco aumentare del 6,8% le compravendite immobiliari, segnando nel dettaglio un +10,3% nel residenziale e un +8,2% per il settore commerciale.
Diminuiscono, contrariamente, i fallimenti, sia edilizi con un meno 10%, sia quelli del comparto industriale con meno 8%, mentre i servizi riportano un incremento del 4%.
Quale miglior buon proposito per il nuovo anno, se non quello di cogliere questo momento propizio, per acquistare o semplicemente per investire nel fortunato mattone?