Il ritorno di un forte interesse per l’immobiliare ricettivo italiano da parte degli investitori stranieri e un’Italia che si posizione oggi al 4° posto in Europa per capacità di attrarre investimenti nell’alberghiero. E’ questo il significativo e incoraggiante quadro sul mercato hotel tracciato dai protagonisti del Forum MQI, Maurizio Miconi – World Capital, Giorgio Palmucci – Associazione Italiana Confindustria Alberghi e Rodolfo Ortolani – UniCredit.
“I dati sugli investimenti esteri nel settore ricettivo in Europa, e in particolare in Italia, sono abbastanza promettenti” – afferma Maurizio Miconi, Hotel Department di World Capital -. Un dato fra tutti illustra questo trend: 20% in più di richieste di investimenti alberghieri in Europa, con l’Italia che si posiziona in 4° posizione, dopo Inghilterra, Francia e Germania, per quantità di milioni investiti nel settore, circa 476 mln nell’ultimo anno. Due tra i primi dieci deals del 2013 riguardano l’Italia: il Four Seasons di Firenze e l’Eden di Roma. Ora – conclude Maurizio Miconi– è necessario rispondere alla domanda dell’investitore con un’offerta adeguata, soddisfando esigenze che si presentano caratterizzate da parametri e richieste specifiche e accompagnando l’acquirente quanto il proprietario nel processo di compravendita”.
Mercato alberghiero, l’importanza di fare sistema
Giorgio Palmucci di AICA, associazione rappresentante di circa 2.500 hotel di alto profilo in Italia, conferma l’interesse per il Bel Paese: “Pensiamo la destinazione Italia sia nell’occhio dei grandi investitori. Circa due mesi fa, partecipai all’International Hotel Investment Forum di Berlino e notai un diffuso interesse per il settore alberghiero italiano. L’Italia possiede opportunità incredibili, sia in termini di ristrutturazione di alberghi esistenti che di strutture di proprietà statale, che si vanno purtroppo a scontrare con la burocrazia e con le difficoltà che l’investitore incontra nel momento in cui un prodotto necessiti di restauro. E’ un momento favorevole da spingere, lo stesso Expo 2015 rappresenta una grande opportunità ed è catalizzatore per il futuro, ma è indispensabile un sistema alberghiero meno frazionato, un contributo governativo e una promozione importante.
“Anche la ‘non esperienza’ degli imprenditori che si sono affacciati nell’alberghiero, desiderosi di diversificare i propri investimenti ma privi delle capacità adeguate richieste dal settore – prosegue Rodolfo Ortoloni di Unicredit, realtà impegnata a sostenere il comparto hotel -, insieme all’eccessivo indebitamento, causato in particolare dall’aver affrontato l’investimento alberghiero come fosse un investimento immobiliare, e a errori commessi in fase di operazioni finanziarie, contribuiscono a rallentare la crescita del comparto ricettivo. Promozione, fare sistema e prodotto conforme alle richieste, – conclude – sono i punti chiave per favorire sia gli investimenti immobiliari che interventi di riqualificazione.”
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