Negli scorsi mesi abbiamo analizzato quelli che sono stati gli effetti del Covid-19 sul settore logistico, soffermandoci sulle varie fasi emergenziali e sull’impatto che la pandemia ha avuto, e continua ad avere, sia sui meccanismi delle attività logistiche, che sull’evoluzione dei vari comparti.
Dopo aver osservato cos’è successo all’interno dei capannoni logistica, oggi l’attenzione viene riportata sul trasporto intermodale, precisamente su quello marittimo e su rotaia, dove possiamo notare come entro la fine del 2020, i porti italiani potrebbero subire importanti contrazioni, nell’ordine del 20% sulla movimentazione, fino ad arrivare ad un 30% per il traffico intermodale.
Secondo alcune analisi e sondaggi resi noti, pare che i mercati internazionali stiano subendo un disallineamento nei tempi: la Cina ad esempio, primo paese ad essere colpito dalla pandemia, sta lentamente ripartendo, mentre i suoi principali partner commerciali sono ancora quasi tutti in lockdown, generando un rallentamento negli scambi e di conseguenza nella ripresa. Scenario che fa ipotizzare una contrazione nel mercato internazionale compresa tra il 15% e il 30% a fine anno.
Il comparto marittimo nazionale, nonostante la storica importanza dell’Italia quale fulcro di scambio del Mediterraneo, fatica a ripartire, soprattutto per via di un sistema di infrastrutture ancora da rivedere. Tale difficoltà comporta un’ulteriore contrazione del trasporto marittimo, stimata intorno al 25-30%, iniziando la ripartenza nel mese corrente.
Ovviamente il tema delle infrastrutture non influenza soltanto il comparto marittimo, ma anche tutte le altre tipologie di trasporto, ognuna in percentuale e in modo diverso.
Vi sono infatti alcune difficoltà anche nel trasporto su rotaia e su gomma, con intasamento dei valichi e delle arterie autostradali, causato dall’improvviso aumento degli spostamenti in auto per evitare i mezzi pubblici e i voli aerei. Secondo il sentiment degli operatori, se la crisi non durerà più di 3 mesi, i comparti non avranno problemi sostanziali.
Per far ripartire la macchina logistica, anche nel trasporto marittimo, su rotaia e su gomma, la digitalizzazione rappresenta una soluzione. Un maggiore utilizzo della tecnologia infatti contribuisce a snellire i tempi delle catene operative e agevolare gli operatori.
Altre soluzioni potrebbero essere una riduzione o azzeramento temporaneo dei carichi fiscali, per agevolare anche investimenti e assunzioni, oltre ad un intensivo sviluppo delle infrastrutture, con particolare attenzione ai porti e interporti, per aumentare gli spazi disponibili e snellire le pratiche di controllo e smistamento.
Sono dunque diverse le possibilità di supportare sia i comparti, che gli operatori, nella ripresa della macchina logistica. L’importante è cogliere ogni opportunità, proprio come stanno facendo alcune figure professionali della contabilità e della finanza, promuovendo meeting e learning per instaurare sinergie tra i vari comparti e la grande macchina logistica.