La crisi in atto provocata dal Covid-19 ha generato delle compressioni nel settore real estate, soprattutto nel periodo di lockdown, e gli effetti della pandemia probabilmente porteranno un ritardo della domanda per i prossimi mesi; questo è quanto emerge dalle ultime analisi di mercato del Dipartimento di Ricerca di World Capital.
Tuttavia, gli scenari di investimento a lungo termine non dovrebbero essere influenzati, anzi per alcune asset class questo momento potrebbe fungere persino da acceleratore.
A qualche settimana dall’inizio della Fase 2, iniziano dunque ad emergere possibili scenari di evoluzione e trasformazione per alcuni comparti dell’immobiliare, come gli uffici e l’hospitality.
Il cluster degli uffici è forse quello che verrà rivoluzionato maggiormente, con una conseguente rivisitazione delle strategie immobiliari.
Il distanziamento sociale sta plasmando il layout degli uffici, la domanda continua a orientarsi su tagli medio-grandi per dar spazio a sale riunioni ed aree comuni, mentre il numero delle postazioni si riduce. Proprio per questo, al momento risultano molto richieste soluzioni come i flex office e gli spazi coworking, che offrono flessibilità e agilità nel lavoro.
Trasformazione non solo nella gestione degli spazi, ma anche nella scelta dell’ubicazione dell’ufficio.
Le aziende non saranno soltanto orientate su location situate nel centro delle grandi città, ma anche nelle zone periferiche, ben collegate dal trasporto pubblico e metropolitano e vicino ad aree verdi.
Per quanto riguarda il tema dello smart working, tale modalità di lavoro verrà privilegiata anche ad emergenza finita.
Soffermandoci sull’hospitality, gli effetti del Covid-19 spingeranno alcune strutture ad ammodernarsi, mentre gli hotel già poco performanti nel periodo pre-Covid19 potrebbero subire delle riconversioni in residenziale o RTA.
Gli hotel indipendenti, invece, avranno un improvviso interesse ad associarsi a grandi marchi quindi il numero di affiliazioni potrebbe subire un significativo incremento dal 2021. L’attuale crisi potrebbe spingere diverse compagnie alberghiere anche a cedere gli immobili di proprietà per concentrarsi sulla gestione preferendo dunque una strategia asset-light, processo già in atto negli Stati Uniti.
Sia per quanto riguarda l’hospitality, che l’office, i nuovi sviluppi immobiliari “Covid Free” tenderanno a crescere, infatti il fatto di essere già concepiti con tutti gli standard di sicurezza renderà gli immobili di qualità e molto corteggiati dagli investitori.
“Questa situazione complessa ci spinge, come società di advisory, a comprendere a pieno le diverse, e a volte nuove, esigenze dei nostri clienti. – dichiara Andrea Faini, CEO di World Capital – Dopo un periodo di stallo, con conseguenti rallentamenti del trend, possiamo comunque intravedere una fase 2 anche per il mattone. Come per tanti aspetti della vita, anche l’immobiliare è chiamato a cambiare le proprie strategie e i propri spazi. Un cambiamento che può essere visto come un’occasione per evolvere e migliorare i trend, soprattutto quelli che già prima del virus non erano particolarmente performanti.”