Prima dell’emergenza sanitaria Coronavirus, gli immobili hanno reso in media il 5,3%, offrendo una potenzialità di reddito non solo più sicura, ma anche mediamente più redditizia rispetto ai rendimenti finanziari.
Infatti, nel corso degli ultimi dieci anni, il mattone ha registrato un trend stabile e rendimenti fruttuosi, rispetto al monetario che è risultato essere un mercato molto volatile con rendimenti anche negativi.
Questi i dati emersi dal nuovo Report Retail Capital Market H2 2019 di World Capital, in collaborazione con Nomisma, il cui focus verte sulla città di Milano, in particolare su 7 zone del semicentro: XXII Marzo, Ticinese, Vigentina, Tortona, Pagano, Washington e Sarpi.
Tra le zone di Milano più redditizie per l’investimento immobiliare commerciale, è emerso che al primo posto si posiziona la zona di Tortona (6,3%), segue poi il quartiere di Vigentina (6,1%) e di Ticinese (5,9%).
Sempre nel Report, vengono analizzate alcune zone del comune di Milano nel dettaglio, con un‘attenzione specifica verso le diverse tipologie di edifici terziari: GDO, sportelli bancari, servizi (farmacie, accessori, ecc.), negozi e ristoranti.
Emerge così che nell’H2 2019 è stato il settore del fashion a registrare le performance migliori in campo di rendimenti, mentre per la GDO gli yield sono stati più contenuti.
È proprio la GDO che oggi si conferma uno tra gli asset più sicuri, anche nel periodo Covid-19; le attività connesse al settore, infatti, sono state le prime a riattivarsi.
Anche in questo Report una sezione è dedicata al Context score di Nomisma, strumento che – attraverso l’analisi di dati georeferenziati riconducibili a 9 ambiti descrittivi del contesto in cui è localizzato un immobile (accessibilità della zona per imprese, accessibilità della zona per individui, real estate non residenziale, real estate residenziale, solidità economica imprese, popolazione, affidabilità creditizia, dotazione di servizi e presidio del territorio) – restituisce un giudizio di valore sull’attrattività, in termini di investimento immobiliare, delle diverse zone della città.
Tra le zone (NIL – Nuclei di Identità Locale) del semicentro milanese più attrattive per gli investimenti immobiliari di natura commerciale, spiccano il quartiere di XXII Marzo con un valore del Context Score Nomisma di 90,6 su 100, zona Washington con 90,5 e il quartiere Ticinese con uno score pari a 89,9.
“In una situazione pre-Coronavirus a Milano gli indicatori di attrattività e performance in ambito retail restituivano un quadro lusinghiero e risultati in linea con le migliori aspettative. È evidente che il commercio rappresenti uno dei settori più colpiti dall’emergenza che stiamo vivendo e non passi giorno che Associazioni e sigle di categoria lancino allarmi sulla capacità di sopravvivenza e aggiornino i conteggi sulle perdite accumulate. Milano, con la sua alta vocazione internazionale, rischia di essere tra le città italiane chiamate a pagare il prezzo più elevato, considerato che il turismo straniero continuerà ad essere assente per molti dei mesi a venire. In poche settimane il quadro congiunturale è radicalmente cambiato e le previsioni per la fine di quest’anno risultano fortemente negative”, dichiara Luca Dondi Amministratore Delegato di Nomisma.
“Il nostro Report mira a fornire una panoramica dei rendimenti immobiliari per gli edifici commerciali della città di Milano, proponendo inoltre un confronto tra i rendimenti dei titoli di stato italiani e quelli degli immobili ad uso commerciale. – dichiara Andrea Faini, CEO di World Capital – Dalla nostra analisi è emerso che negli ultimi dieci anni il mattone ha registrato dei rendimenti molto più interessanti e sicuri rispetto a quelli dei titoli finanziari. Al centro del nostro studio c’è la città di Milano, dove un negozio nel 2019 ha reso in media il 5,3% nelle zone del semicentro e il 3,5% lungo le High Street. Questo disallineamento è dovuto in relazione all’elevata richiesta di prodotto nelle grandi vie della moda milanesi, che fanno di tali vetrine un investimento più sicuro, ma meno redditizio.”